giovedì 23 maggio 2013

Concordia: Schettino al processo, "Non mi fa paura la galera"



- Grosseto, 22 mag. - "Non mi fa paura la galera. La galera non pulisce le coscienze". Lo ha detto l'ex comandante Costa Concordia, Francesco Schettino, all'uscita del teatro Moderno di Grosseto dove si e' svolta l'udienza preliminare. Il gup Pietro Molino ha revocato la misura cautelare dell'obbligo di dimora per Schettino "alla luce del positivo contegno processuale". L'ex comandante della Costa Concordia e' stato rinviato a giudizio dal Gup di Grosseto. L'udienza e' stata fissata al 9 luglio del 2013.
Esulta il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio: "L'esito di questa udienza preliminare ha confermato in toto quello che eral'impianto accusatorio", ha detto, ribadendo che "Schettino e' il principale responsabile di quanto accaduto". Nel decreto di rinvio a giudizio dell'ex comandante Costa Concordia si legge che Francesco Schettino e' colpevole di "non essere sceso per ultimo da bordo della nave Costa Concordia, della quale era comandante, durante l'abbandono della medesima, allontanandosi, dopo essersi portato sulla passeggiata esterna del ponte 3, lato dritto, entro le ore 00:17, salendo sul tetto di una scialuppa di salvataggio e scendendo subito dopo a terra in localita' Gabbionara".
Nel decreto firmato dal Gup, Pietro Molino, si legge ancora: "al contempo abbandonando' centinaia di persone (passeggeri e membri dell'equipaggio della medesima nave), delle quali doveva avere cura nella sua qualita' di comandante, incapaci di provvedere a se stesse (in particolare poiche' ancora a bordo privi di effettiva assistenza e concreto coordinamento, nonche' di adeguate disposizioni in fase di naufragio con inclinazione trasversale rilevante e crescente, allagamento progressivo di plurimi locali, incipiente rischio di sommersione ed in ora notturna)".
CONCORDIA: GUP, SCHETTINO HA RALLENTATO NAVE PER TERMINARE CENA
Schettino "ha fatto prima rallentare la nave, onde poter terminare in tranquillita' la propria cena prima del previsto punto di accostata, e facendo poi successivamente accelerare, e cosi' mantenendo una velocita' prossima ai 16 nodi (nonostante la prossimita' di ostacoli, la presenza di bassi fondali, le capacita' di manovra della nave con speciale riferimento alla distanza di arresto e dalle sue qualita' evolutive nelle condizioni del momento e l'ora notturna)".
Lo si legge nel decreto di rinvio a giudizio dell'ex comandante della Costa, Francesco Schettino, firmato dal Gup, Pietro Molino. Cosi' facendo non aveva piu' "tempi e spazio per agire in maniera appropriata ed efficiente per arrestare il natante entro una distanza adeguata alle circostanze e alle condizioni del momento".

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