venerdì 24 maggio 2013

La memoria "fallibile" di Ruby "Nei miei verbali solo cavolate"



- Milano, 24 mag. - Ruby chiede scusa per avere raccontato "cavolate" nei verbali sul bunga bunga. "Mi dispiace avere raccontato cavolate e averle dette a due pm - sono le sue parole durante il controesame al processo a carico di Mora, Minetti e Fede - non sapevo il ruolo delle persone che avevo di fronte, mi facevano domande che riguardavano anche la mia vita sessuale e, nel raccontare cavolate, cercavo di dipingere che c'erano ragazze che si spogliavano, ma io non ero tra quelle".
QUEI 7MILA EURO DALLE BUSTE DEL PRESIDENTE...
"Da dove venivano quei soldi nella borsa?" le ha chiesto il pm Antonio Sangermano. E la ragazza ha spiegato che venivano dalle serate ad Arcore, ma ha parlato di "5-6mila euro". Il pm allora ha rettificato: "erano 7mila euro". E Ruby, con tono un po' stizzito, ha replicato: "Se lo dice lei, e' cosi". Il presidente del collegio, Anna Maria Gatto l'ha allora invitata a mantenere un tono educato con il pubblico ministero.
"Perche' teneva 7.000 euro in borsa?", le ha domandato il pm. E Ruby: "Perche' non avevo ne' cassaforte, ne' conto corrente e non mi fidavo delle mie coinquiline". Karima ha spiegato che Berlusconi dave delle buste a lei e alle altre ragazze "a volte con 2mila o 3mila euro". Con un "non ricordo" Ruby ha risposto sia alla domanda del perche' avesse lasciato un numero inesistente all'agenzia di Lele Mora, sia a quella se avesse dormito la notte del 9 marzo 2010 ad Arcore.
Nel corso della prima parte del controesame, Ruby ha ripetuto piu' volte le parole: "Non ricordo" e ha negato che la prostituta brasiliana Michelle Conceicao sapesse che lei era minorenne. Ha anche di nuovo ribadito di non avere mai avuto rapporti sessuali a pagamento. "Per quale motivo la Conceicao aveva memorizzato il suo nome con 'Ruby Troia'?", ha domandato Sangermano. "Non lo so. Bisognerebbe chiederlo a lei", ha risposto la giovane marocchina.
RUBY, LA MIA MEMORIA PUO' FALLIRE
"La mia memoria puo' fallire, perche' a differenza delle intercettazioni io non sono uno strumento" ha risposto Ruby al pm che le ha posto molte domande relative alle telefonate intercettate e a cui la ragazza ha spesso replicato con dei "non ricordo". In particolare, in quel momento il pm le stava chiedendo per quale ragione il 26 maggio 2010, il giorno prima della notte in questura, avesse chiamato il ragioniere di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli.

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